Questi ultimi giorni a Napoli sono stati meravigliosi! L’infrangersi della spada sulla carne dura degli Abomini, i suoni e gli odori del campo di battaglia, la tensione nel trovarsi costantemente in pericolo: non mi stancherò mai di tutto questo! Devo ammettere però, che anche poter ritornare alle comodità della Villa al termine di ogni Caccia non mi dispiaccia affatto. Certo, non posso negare che mi senta più a mio agio fuori le mura che all’interno di un palazzo, e che il comodissimo letto presente nella mia camera non mi abbia ancora dato quel calore che riesce a donarmi la nuda Terra all’Esterno. Ciononostante, la calma e la tranquillità della Villa mi danno un certo conforto.

In questo momento però, non è tra le comodità del palazzo che mi trovo, ma fuori le mura, con gli altri Nobili, per dare inizio ad una Caccia organizzata da Alec Nerospina. Poiché sono ancora intenti a prepararsi, ne approfitto per scrivere un po’, anche se a fatica: purtroppo le numerose Voci (che purtroppo, come sempre, suppongo io sia la sola ad udire) che chiedono incessantemente aiuto in questo cimitero stanno assillando la mia mente senza sosta. Fortunatamente, il loro tono è particolarmente calmo è pacato, e il fastidio che mi causano è compensato dalla pace e dalla tranquillità di questo luogo. Inoltre l’odore dell’incenso, usato dall’Ordine di San Gennaro per officiare il rito funebre del Siniscalco Rosa De Vit, è ancora nell’aria e sta lentamente rilassando i miei nervi. Respirarlo però mi fa tornare alla mente il triste evento, causandomi una forte stretta al cuore. Non ho mai conosciuto il Siniscalco, e posso dire con amarezza che non è la prima volta che partecipo ad un funerale, però il modo in cui è stato fatto e la sacralità di ogni singolo gesto hanno scosso la mia anima nel profondo. In particolare, colpirmi maggiormente è stato il volto solcato dal dolore di Alec, con gli occhi ricolmi di tristezza, mentre officiava il rito a fatica, la fatica di un uomo che non riesce a lasciar andare una persona amata.

Ancora non so cosa pensare di lui. Sembra una persona onesta e dall’animo nobile. Anche quando ci ha offerto il suo aiuto per sconfiggere il Clan (una volta ripulite le Cripte) non sembrava affatto mentisse. Rimane però il membro di un Ordine che venera una Reliquia che è stata usata per evocare un Abominio dal Vesuvio.
Tutto questo mi confonde terribilmente! Alec ci ha parlato del sacrificio di San Gennaro per salvare Napoli dal orribile male che viveva nel Vulcano. Ci ha raccontato dell’accordo che il Santo strinse con Virgilio per proteggere l’Uovo, che è stato poi usato per sconfiggere quello stesso male evocato da Don Pietro. Come è possibile allora che il suo Sangue possa aver richiamato quella creatura e sia stato usato per ordinarle di distruggere Napoli?
Vorrei tanto poter riflettere meglio su tutto quanto, ma purtroppo, sembra che i miei compagni siano pronti a partire e non vorrei che mi notino o che vedano le rune con le quali sto tracciando queste parole.
Perciò è ora che rimetta nello zaino il quaderno e che si dia inizio alla Caccia!

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