Da quando mi trovo in questa Città ho scoperto il mio amore per il mare. Il suo odore e i suoi colori mi donano ogni giorno pace e serenità… Sensazioni che ho smesso di provare non appena ho iniziato a solcarlo. Mi chiedo come facciano gli altri Cacciatori a non sentire la mia stessa nausea, per il continuo ondeggiare di questa nave. Riesco a trovare un po’ di sollievo solo grazie alle illusioni evocate da Nello, quel bizzarro Cacciatore Aragonese che ci ha spesso accompagnato nelle recenti Cacce.
Ci sono ancora numerosi aspetti della sua persona che ancora non riesco a comprendere. Ho conosciuto altri Nobili Cacciatori capaci di mutare, tramite le loro conoscenze Arcane, il loro corpo in quello di un animale. Tuttavia, egli mantiene costantemente l’aspetto felino anche al di fuori di una Caccia. Dinanzi ad un uso così sconsiderato della Realtà Straordinaria, non comprendo come egli possa essere una delle persone più vicine al Sommo Inquisitore.
(Heilsèn posa per un attimo il pennello col quale sta scrivendo, per ammirare l’illusione che le sta venendo donata. Sente il suo corpo e la sua mente rilassarsi leggermente, facendo svanire quasi ogni sofferenza.)
Fortunatamente, queste sono questioni che a me non interessano più di tanto. Per ora voglio solo godere di questo attimo di pace, mentre mi vengono mostrati i terreni fuori le Mura della Città di Pavia. Quelle Terre che mia madre, Lara Malaspina, amava così tanto quando ancora era in vita. Purtroppo io non sono mai stata in quei luoghi, ma li ho visti così tante volte nei miei “sogni” (quando rivivo i suoi ricordi), da affezionarmici a mia volta. Provo un enorme dispiacere, se penso che mio padre ancora si senta in colpa per quello che ha fatto: avermi usato per rimembrare la donna che amava. Non comprende che invece, il Legame che ho con lei (nato da quel rituale unico, e ahimè non ha mai voluto svelare il modo in cui ne sia venuto a conoscenza) mi ha donato sempre e solo gioia. Spero che riesca a perdonarsi, prima o poi…
Attorno a me, vedo anche i miei compagni di Caccia che cercano di rilassarsi, dopo la faticosa battaglia che abbiamo affrontato. Si distraggono conversando e facendo la conoscenza dei Cacciatori della Famiglia Colonna, appena giunti a Napoli da Roma.
Li abbiamo incontrati poche ore fa, dopo essere salpati con la “Volontà Ferrea”, guidata da Gennaro, e con la luna piena che splendeva meravigliosamente sul golfo. Sapevamo del loro arrivo e, essendo il mare “infestato” dalle navi del Clan, siamo andati ad intercettarli per garantire loro un attracco sicuro al porto.
Il nostro aiuto si è rivelato provvidenziale quando, a poche centinaia di metri da noi, li abbiamo visti venire abbordati da una nave Imperiale, circondata da una strana nebbia apparentemente innaturale. Siamo andati immediatamente in loro soccorso, rischiando di essere attaccati dagli stessi Cacciatori romani.
Per raggiungerli più velocemente, infatti, Ferdinando Sansevero ha fatto levitare una scialuppa, con a bordo la sottoscritta insieme ad alcuni dei nostri compagni, tra cui il Nobile Aragonese in forma animale. Dinanzi ad uno spettacolo del genere, non c’è da stupirsi che la prima reazione da parte dei Nobili Cacciatori della Urbs Aeterna, già sotto attacco, sia stata quella di puntarci le armi contro. Fortunatamente, abbiamo risolto subito questo piccolo disguido, e la Caccia è iniziata senza troppi intoppi.
Lo scontro è stato terrificante, ma al tempo stesso spettacolare. Siamo saliti sulla nave Imperiale, insieme ai Colonna, quando un’ombra si è scagliata contro il loro capitano. Abbiamo visto l’Abominio morderlo al collo strappandogli la carne, mentre dalla nebbia che circondava la nave sono fuoriuscite altre creature simili ad esso.
La sfida che abbiamo dovuto affrontare è stata particolarmente ardua. Gli Abomini combattevano nei modi più disparati, talvolta con gli artigli e le zanne; altre volte, utilizzando invece le potenti armi Imperiali, delle quali io stessa ho avuto un amaro assaggio. Solo combattendo insieme, aiutandoci e sostenendoci a vicenda, siamo riusciti a tenere testa a quelle mostruosità.
All’improvviso però, quando la battaglia stava quasi per volgere al termine, una potente esplosione ha interrotto lo scontro. Ci siamo voltati tutti un attimo prima, quasi d’istinto, e abbiamo visto la Volontà Ferrea -avvolta da degli enormi tentacoli-, venire spazzata via dalle fiamme scoppiate con violenza all’interno della stiva. Fortunatamente, i Cacciatori a bordo sono riusciti quasi tutti ad uscirne vivi. Purtroppo, anche l’ultimo degli Abomini rimasto in vita è riuscito a sopravvivere a questa notte. Al momento dell’esplosione, approfittando della nostra distrazione, si è infatti trasformato in un pipistrello, fuggendo via in volo.
Recuperati i superstiti, siamo poi saliti a bordo della nave romana rimasta fortunatamente intatta, capitanata ora da Gennaro (dopo essere riusciti a tirarlo via dall’albero maestro della sua nave, al quale si era disperatamente aggrappato, intenzionato ad affondare con essa).
Ci stiamo ora dirigendo velocemente verso il porto, poiché le spiacevoli sorprese di questa notte non sono terminate con la distruzione della nave. Subito dopo il terribile evento, abbiamo visto in lontananza delle fiamme, che stanno tutt’ora bruciando l’intera flotta Aragonese.
Il Capofamiglia Erasmo d’Aragona è già sul luogo: l’abbiamo visto assorbire, compiendo un incredibile sforzo, il fuoco che avvolge le navi all’interno della sua spada. Fortunatamente, con lui vi è anche l’anziana Capofamiglia putativa, Antonietta Sansevero che, con i suoi poteri, sta tenendo sotto controllo la situazione. Tuttavia, hanno ancora bisogno del nostro aiuto.
La Caccia non è ancora terminata.