DISCLAIMER: Codex Venator è una campagna condivisa per Dungeons & Dragons 5° Edizione, creata da Andrea Lucca, Alex Melluso ed Enrico Romeo. L’ambientazione tratta temi quali razzismo; misoginia; violenza esplicita; estremismo religioso; esperimenti su creature viventi; abuso di potere; limitazioni alla libertà personale e occultismo. Non si tratta di un’ambientazione dalle tematiche leggere e, per questo motivo, è bene che la lettura sia riservata ad un pubblico adulto.
In nessun caso gli autori di questi racconti, delle avventure di Codex Venator o di altro materiale da esso derivato intendono appoggiare o giustificare comportamenti illegali e lesivi della dignità delle persone.
L’Ordo Fabularis ringrazia la Magister Sermonis Alice Gritti per aver corretto il racconto.

Oggi ho sognato per la prima volta.
Non mi era mai accaduto, in tutta la mia vita, mai, neanche una volta. Ricordo l’oscurità di quel sogno, l’essere sospesa nel nulla, ma soprattutto, ricordo quella Voce. Una voce profonda, che con tono pacato ripeteva incessantemente una sola parola: “NODENS”. Dopodichè mi sono svegliata.
Aperti gli occhi, ancora confusa, ho sentito subito la necessità di scrivere tutto su questo diario. Non so cosa mi abbia spinto a farlo: se il bisogno di provare a fare chiarezza nella mia mente, o semplicemente di mettere nero su bianco i miei pensieri. Probabilmente nessuna delle due, ma come al solito, è stato solamente un gesto dettato dall’Istinto, quell’Istinto che guida le mie azioni da quando ne ho memoria.
Guardo verso l’orizzonte e in lontananza riesco a vedere, illuminata dalle prime luci dell’alba, la Città di Napoli, e una strana nostalgia pervade il mio animo. Più di dieci anni fa, quando ero solo una bambina, sono partita con mio padre lasciando questa Città. I miei ricordi su di essa sono pochi e annebbiati, eppure, sento come se fossi finalmente tornata a casa. 

Sento la testa sbattere e le mani tremare mentre scrivo queste parole. Arrivata in Città mai mi sarei aspettata di vivere gli eventi terribili della giornata di oggi, mai avrei creduto di ritrovarmi così sconvolta.
Cerco di calmarmi e di riorganizzare i pensieri, anche se a fatica. Il turbinio di emozioni che mi sta investendo non mi permette di ragionare lucidamente.
Iniziamo perciò con ordine: stamattina, giunta nel luogo ove un tempo sorgevano le mura, mi sono ritrovata in un campo di battaglia, dove Cacciatori e Abomini lottavano furiosamente. In mezzo a loro, ho riconosciuto subito la Capofamiglia, Madame Marjorie Borbone, che risaltava incredibilmente in mezzo alla moltitudine di creature. Guardarla combattere è stato indescrivibile, si può dire che non stessi assistendo ad uno scontro, ma ad una danza! L’ho vista muoversi con leggiadria in mezzo agli Abomini che morivano al suo passaggio, circondata dai fiotti del loro sangue senza che neanche una goccia si posasse sul suo splendido vestito. Sono riuscita a parlarle più tardi in una tenda, mentre si concedeva un attimo di riposo, per presentarmi e chiederle di Eleonora, che
desideravo tanto incontrare. Purtroppo ho appreso con profondo dolore che mia cugina, quando ha dovuto scegliere se combattere il Clan o allearsi con esso, ha preferito unirsi ai nostri nemici. Non ho compreso la ragione di questa scelta ma, intimorita dalla Capofamiglia, non ho osato chiedere spiegazioni.

Terminato il colloquio, quando credevo che nulla mi avrebbe emozionato tanto quanto aver conosciuto di persona Madame Marjorie, mi sono dovuta ricredere: ho incontrato, poco dopo, anche la Fiamma del Vesuvio*. La sua sola presenza mi ha fatto sentire insignificante, tanta era la forza e l’energia che emanava la sua persona. Il suo sguardo si è posato su di me paralizzandomi, e a stento sono riuscita ad inchinarmi e a consegnarle la lettera che mio padre ha scritto per permettermi di entrare nell’Ordine dei Rosacroce.
Per mia fortuna, la Dama ha accettato la richiesta e mi ha riferito quella che credo sia la mia prima missione per l’Ordine. Mi ha detto di “seguire le Campane” quando le udirò, le stesse Campane che anche la Pulzella d’Orleans sente. Ho già udito questo nome in passato, ricordo fosse il titolo con il quale i Cacciatori Meneghini chiamano il loro Inquisitore… o era il Siniscalco? Poco importa, vorrei tanto poter andare a Milano per parlare con la Pulzella, ma purtroppo il mio posto è qui a Napoli, per sostenere e aiutare la Città. E a tal proposito, poche ore dopo ho partecipato ad una missione per andare in soccorso dei Nobili napoletani.
Seguendo le istruzioni della Capofamiglia, ho incontrato gli altri Cacciatori nelle cripte della Città, per organizzarci e andare a salvare i nostri compagni imprigionati nel Maschio Angioino. Il mio cuore è sobbalzato quando ho scoperto che avevano ricevuto una lettera da parte di Eleonora, con le istruzioni per entrare senza esser visti nel Castello. Sono stata così felice nello scoprire che il suo tradimento fosse in realtà un piano per salvare coloro che non si sono arresi al Clan. Con queste informazioni, non è stato troppo difficile salvare i Nobili imprigionati, tra i quali, con mio grande stupore, ho ritrovato anche un caro amico. Non avrei mai pensato di rivedere Damian qui, dopo tanto tempo. Sono passati oramai anni da quei pochi mesi in cui abbiamo cacciato insieme nelle Terre Selvagge, e rivederlo è stata per me una gioia immensa.

Purtroppo, la felicità provata in quel momento è cessata pochi attimi dopo quando, una volta usciti dal Castello, siamo stati informati da un Forgiato che il Dogma stesse giustiziando sul rogo il Capofamiglia Sansevero.
Arrivati nel luogo indicatoci dall’automa, ci siamo trovati dinanzi alle fiamme che stavano bruciando il Nobile Sansevero con la sua Rimembrante. Non capisco come tutto ciò sia stato possibile, come il Dogma abbia potuto fare una cosa del genere. Mio padre mi aveva avvisata dei pericoli di questa Città, dei Nobili e di coloro capaci di compiere atti orribili, come quello a cui ho assistito oggi nella piazza davanti alla sede del Dogma. Ma trovarmi dinanzi ad un rogo, di un Capofamiglia per giunta, mi ha terrorizzato terribilmente, più di quanto avrei mai immaginato. Se ci ripenso, rivedo ancora davanti ai miei occhi quell’ultima fiammata blu, divampata mentre la povera Rimembrante moriva, per una colpa che non aveva.

Mi chiedo cosa accadrà a me se scoprissero di. Marjorie ha promesso di proteggermi, mi aveva assicurato che non c’è nulla da temere, eppure l’ho vista lì, a fissare le fiamme, impotente, come tutti noi.
Ho paura… ho tanta paura, ma non fuggirò! Ho ignorato gli avvertimenti di mio padre e sono venuta in questa Città perché questo era il mio dovere di Cacciatrice, e perciò rimarrò a cacciare nonostante tutto. Ho affrontato senza timori gli orribili orrori all’Esterno, e non saranno i Dogmatici o i Nobili a fermarmi dal proteggere questa Città.
Ciononostante, ho paura, così tanta paura…

*: Cacciatrice di cui si è perduto il nome, divenuta simbolo del potere Imperiale a Napoli. Offrendole la propria fedeltà, è possibile entrare nell’Ordine dei Rosacroce e ricevere missioni per la ricerca di Kadath

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